Dal porto di San Giovanni Li Cuti a Catania è partita la Freedom Flotilla, un’iniziativa volta a portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza e a denunciare il blocco imposto da Israele. Tra i partecipanti alla missione spicca il nome di Greta Thunberg, l’attivista svedese per il clima, che ha sottolineato come il silenzio della comunità internazionale sia “più pericoloso della missione stessa”. La nave Madleen, parte della Freedom Flotilla Coalition, ha l’obiettivo di stabilire un corridoio marittimo indipendente per Gaza, al di fuori del controllo israeliano. L’iniziativa ha raccolto il sostegno di numerosi attivisti e figure pubbliche, tra cui l’attore irlandese Liam Cunningham e l’europarlamentare francese Rima Hassan. Tuttavia, la missione non è priva di rischi: un precedente tentativo, avvenuto a maggio con la nave Conscience, è stato bloccato da un attacco con droni che ha danneggiato i motori e il sistema elettrico dell’imbarcazione.
Greta Thunberg ha ribadito la necessità di continuare a protestare contro quello che ha definito un “genocidio” in corso a Gaza. “Dobbiamo mantenere la promessa al popolo palestinese di fare di tutto per protestare contro il genocidio, per tentare di aprire i corridoi umanitari e interrompere l’assedio”, ha dichiarato l’attivista, aggiungendo che smettere di provare significherebbe “perdere la nostra umanità”.